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Aghi ed Arte

Date Added: 04/17/2004
Eccoci alla seconda puntata.


Pazienti mani aggraziate o no ricamano creando forme e colori come in un quadro. Ma per fare ciò occorre un ago. Strumento essenziale di quest'arte. Inventato ben prima della ruota e della leva. Inizialmente si utilizzavano grosse spine di acacia, poi le spine di pesce, poi vennero fatti di osso, poi di bronzo ed infine di acciaio, fino ad arrivare ai nostri sofisticati aghi moderni in platino o carbonio.



Furono i Babilonesi e gli Assiri ad "inventare" la tecnica del ricamo concepita come è oggi. Prima di loro il ricamo era solo una semplice decorazione molto stilizzata. Questi popoli invece ne fecero un'arte sofisticata come l'oreficeria.



Verso il 1300 in Italia l'arte del ricamo assurge a vera e propria corporazione. Da questo secolo in poi il ricamo diventa sempre più sofisticato e difficile. Le donne, ma anche gli uomini, trasformano vicende e pensieri in una trama visibile. Persino grandi pittori come Raffaello producono "cartoni" per gli arazzi. Nel Rinascimento la pittura ad ago fa di Firenze il suo fulcro. Qui nascono vestiti, gonfaloni, arredi e abbigliamenti sacri e profani splendidamente ricamati. Se vi capita di visitare i Musei Vaticani, vedrete dei capolavori che nulla hanno da invidiare ai quadri dei più famosi pittori rinascimentali, anzi molti di questi nascono proprio da disegni dei più grandi di loro. Nel '400 e nel '500 in Sicilia, importati dal medio oriente nascono gli sfilati. Di quest'arte fantastica e precisa parleremo più dettagliatamente in un capitolo a sé. Ma anche nel resto d'Europa l'arte dello sfilato emerge anche se con qualche ritardo. Danimarca e Norvegia decorano le finestre con tende particolari: doveva passare il sole (lì dura pochino) mantenendo la "privacy". E allora ecco nascere lo sfilato Norvegese o Hardanger (dal fiordo omonimo). Qui venivano riprodotti su tela gli stilizzati fiocchi di neve in un ripetersi suggestivo diintarsi.



Di quest'arte antica, ma modernissima di effetto, tratteremo prossimamente. Sarà un capitolo a sé, e chi ne fosse particolarmente interessata potrà contare sui miei consigli specifici dato che questa tecnica è mia materia di insegnamento.



Sfilare, ricoprire, rappezzare e creare dei moduli infiniti sempre nuovi per realizzare tende, tovaglie, abat' jour, e biancheria intima di grande effetto.



A presto Penelope.
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